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L'azienda vitivinicola di Salvatore Murana è in Sicilia, sull'isola di Pantelleria. Sulla collina di Muggen, vicino Khamma, c'è la proprietà di Salvatore, indicata dal cartello all'ingresso su cui c'è la scritta: Mueggen: l'isola nell'isola. Da sempre i Murana sono contadini "Panteschi", il chè vuol dire lenticchie, olio e soprattutto vino. Padre, nonno e bisnonno di Salvatore Murana sono stati gli artefici di una produzione vinicola meglio strutturata, con una prima selezione delle terre in località Kamma ed in altre zone dell'isola. Fin da giovanissimo Salvatore Murana ha assimilato questa cultura fatta di rispetto per il terreno e sensibilità per il dialogo con la natura. Tradizioni alle quali ha saputo aggiungere una solida competenza enologica, sviluppata nel corso del tempo. E' del 1985 la prima partecipazione ad importanti manifestazioni di settore, in cui i vini ed il nome di Salvatore Murana si sono subito imposti all'attenzione. Attualmente, Salvatore coordina e gestisce tutta la parte tecnica della cantina. I vigneti di Salvatore Murana si estendono attualmente su circa 15 ettari, in località dell'isola diverse per condizioni climatiche e di terreno: Martingana, Gadir, Mueggen, Kamma, Coste e Barone. Le bottiglie prodotte sono circa 100.000, divise su 8 etichette. Salvatore non si rivolge a enologi esterni perchè innanzitutto vuole che il vino che lui produce gli assomigli e "perchè il Passito è un vino altamente espressivo del territorio di appartenenza, per cui non conoscendo profondamente il territorio, viene fuori un vino non espressivo di tradizione e territorialità. Un conto sono gli ibridi ed un altro conto è la storia."
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Moscato di Pantelleria Mueggen 2011
DOC Moscato di Pantelleria. Passito di Pantelleria e Pantelleria
Salvatore Murana
Con l'acquisto di questo prodotto è possibile raccogliere fino a 2 punti fedeltà (regolamento).
quinta delle italiane.
E' un'isola di origine vulcanica, situata quasi al centro del Mediterraneo, distante 70 chilometri dalla Tunisia, ossia più vicina all'Africa che alla Sicilia.
Vi abitano attualmente attualmente circa 7.600 persone: i "Panteschi".
La storia della produzione del Passito a Pantelleria ha più di duemila anni. Già nel 200 a.C. Magone, generale cartaginese, descriveva come si svolgeva la produzione dell’antenato dell’odierno Passito di Pantelleria.
Giacomo Casanova, avventuriero e seduttore veneziano del Settecento, per facilitare l'approccio con ognuna delle donne che conquistava, offriva loro un bicchierino di Passito di Pantelleria.
Per la sua produzione si utilizzano esclusivamente uve della varietà Zibibbo, conosciuta anche con i nomi di Moscatellone, Salamanna, Moscato d’Alessandria o, localmente, Moscato di Pantelleria.
Lo Zibibbo appartiene al grande gruppo dei ‘Moscati’ chiamati dagli antichi "Vitis Apianae" perché dolci e preferite dalle api. Noto anche come Moscato d'Alessandria, proviene dall'Egitto, ed è coltivato in Sicilia presumibilmente dai tempi dei fenici.
I vigneti sono terrazzati, quasi intagliati sui pendii dell'isola e sorretti da muri a secco di pietra lavica, tanto scenografici quanto faticosi da coltivare e manutenere.
Da sempre con il termine "Mueggen" a Pantelleria s’identifica un luogo particolarmente isolato e protetto,invisibile dal mare. “Mueggen” è anche una specifica località geografica, uno dei siti più isolati e allo stesso tempo più rigogliosi di Pantelleria, una vera e propria “isola nell’isola” ,dove Salvatore Murana possiede vigne preziose che circondano la sua famosa “foresteria”.
Le uve zibibbo, da cui si ottiene questo passito, provengono da diversi vigneti sparsi sull’isola. I grappoli, una volta selezionati, vengono messi ad appassire su degli “stinnitura”, per dodici-diciotto giorni in base all’andamento climatico, e rigirati pazientemente a mano. L’uva viene poi pigiata ed il mosto, ricco di zuccheri, messo a fermentare ad una temperatura tra i 25 e i 28°. Successivamente, il vino matura per circa otto-dieci mesi in serbatoi d’acciaio.
Il colore di questo vino è un caldo giallo ambrato con dei riflessi aranciati avvolgenti e solari. Il primo sentore che si avverte è quello intenso dell’albicocca, in successione troviamo la pesca sciroppata, la mela cotta, per passare ad erbe aromatiche come rosmarino e origano. Nel finale si trova anche una leggera nota d’incenso. Al palato e’ dolce, ma con una buona spalla acida che non lo rende stucchevole, avvolgente,equilibrato, con una piacevole nota amaricante nel finale.
Da abbinare con formaggi saporiti stagionati, fegato grasso, pasticceria secca a base di mandorle..
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