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L'azienda vitivinicola di Salvatore Murana è in Sicilia, sull'isola di Pantelleria. Sulla collina di Muggen, vicino Khamma, c'è la proprietà di Salvatore, indicata dal cartello all'ingresso su cui c'è la scritta: Mueggen: l'isola nell'isola. Da sempre i Murana sono contadini "Panteschi", il chè vuol dire lenticchie, olio e soprattutto vino. Padre, nonno e bisnonno di Salvatore Murana sono stati gli artefici di una produzione vinicola meglio strutturata, con una prima selezione delle terre in località Kamma ed in altre zone dell'isola. Fin da giovanissimo Salvatore Murana ha assimilato questa cultura fatta di rispetto per il terreno e sensibilità per il dialogo con la natura. Tradizioni alle quali ha saputo aggiungere una solida competenza enologica, sviluppata nel corso del tempo. E' del 1985 la prima partecipazione ad importanti manifestazioni di settore, in cui i vini ed il nome di Salvatore Murana si sono subito imposti all'attenzione. Attualmente, Salvatore coordina e gestisce tutta la parte tecnica della cantina. I vigneti di Salvatore Murana si estendono attualmente su circa 15 ettari, in località dell'isola diverse per condizioni climatiche e di terreno: Martingana, Gadir, Mueggen, Kamma, Coste e Barone. Le bottiglie prodotte sono circa 100.000, divise su 8 etichette. Salvatore non si rivolge a enologi esterni perchè innanzitutto vuole che il vino che lui produce gli assomigli e "perchè il Passito è un vino altamente espressivo del territorio di appartenenza, per cui non conoscendo profondamente il territorio, viene fuori un vino non espressivo di tradizione e territorialità. Un conto sono gli ibridi ed un altro conto è la storia."
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Moscato Passito di Pantelleria Martingana 2006
DOC Moscato di Pantelleria. Passito di Pantelleria e Pantelleria
Salvatore Murana
Con l'acquisto di questo prodotto è possibile raccogliere fino a 4 punti fedeltà (regolamento).
L'isola di Pantelleria, estesa 83 chilometri quadrati, è la più grande fra le isole siciliane (Eolie-Egadi-Pelagie) e la quinta delle italiane.
E' un'isola di origine vulcanica, situata quasi al centro del Mediterraneo, distante 70 chilometri dalla Tunisia, ossia più vicina all'Africa che alla Sicilia.
Vi abitano attualmente attualmente circa 7.600 persone: i "Panteschi".
La storia della produzione del Passito a Pantelleria ha più di duemila anni. Già nel 200 a.C. Magone, generale cartaginese, descriveva come si svolgeva la produzione dell’antenato dell’odierno Passito di Pantelleria.
Giacomo Casanova, avventuriero e seduttore veneziano del Settecento, per facilitare l'approccio con ognuna delle donne che conquistava, offriva loro un bicchierino di Passito di Pantelleria.
Per la sua produzione si utilizzano esclusivamente uve della varietà Zibibbo, conosciuta anche con i nomi di Moscatellone, Salamanna, Moscato d’Alessandria o, localmente, Moscato di Pantelleria.
Lo Zibibbo appartiene al grande gruppo dei ‘Moscati’ chiamati dagli antichi "Vitis Apianae" perchè dolci e preferite dalle api. Noto anche come Moscato d'Alessandria, proviene dall'Egitto, ed è coltivato in Sicilia presumibilmente dai tempi dei fenici.
I vigneti sono terrazzati, quasi intagliati sui pendii dell'isola e sorretti da muri a secco di pietra lavica, tanto scenografici quanto faticosi da coltivare e manutenere.
Lo spirito originario di Pantelleria vive intatto sulle ripide coste e fra i terrazzamenti a picco sul mare della località Martingana dove Salvatore Murana, con tenacia e ostinazione, coltiva le vigne più antiche della sua azienda dalle quali nasce un passito già entrato nel mito, premiato e famoso nel mondo.
Le vigne in localitaà martingala, sulla costa sud di Pantelleria, per l’esposizione e l’età producono un limitato numero di grappoli che vengono vendemmiati verso la fine di agosto. Le uve, una volta selezionate, sono messe ad appassire al sole su degli “stinnitura” , per venti-trenta giorni e rigirate più volte, pazientemente, a mano. L’uva viene poi pigiata ed il mosto, ricco di zuccheri, messo a fermentare ad una temperatura tra i 25 e i 28° insieme a del mosto d’uva che non ha subito appassimento. L’affinamento in barrique di 2° passaggio dura 24 mesi.
Il colore di questo vino è topazio bruciato con il bordo aranciato. Il suo profumo è inebriante, inizialmente si presenta etereo, poi si apre verso il miele di zagara, datteri, fichi secchi, confettura d’albicocca, spezie dolci come cannella e noce moscata. Al palato è dolce, avvolgente, perfettamente in equilibrio, molto lungo nel finale gustativo che completa il quadro olfattivo in un ritorno armonico delle sensazioni.
Da abbinare con cioccolato, gianduia, oppure come grande vino da conversazione
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